Qualche mese fa ho avuto la fortuna di poter andare a Parigi ad assistere al concerto di Michel Garnier dedicato a San Francesco.
Non so quando, ma è prevista anche una rappresentazione ad Assisi e quindi sarà possibile rivivere, con ancora più emozione, la vita di San Francesco proprio a casa sua….
( chiedo scusa agli organizzatori, so che non si dovrebbe fare ma non ho resistito e ho rubato una foto).
E’ stato molto bello ed emozionante e la foto non rende giustizia dell’atmosfera di sogno che c’era.
In realtà volevo parlarvi però di una cosa che mi è accaduta poi, a casa, e che mi ha scaldato il cuore…Niente di straordinario, o che non si sappia già, ma che, come al solito, quando ci sbatti dentro il naso ti riporta di colpo in carreggiata.
Dunque…. Uno dei brani del concerto che più colpisce e che si scolpisce dentro la testa, e forse dentro le cellule, è la trasposizione in musica del Cantico delle creature, bellissimo, dolce, molto orecchiabile e quasi ripetitivo, è impossibile non impararlo subito. Penso che i frequentatori dei seminari di Daniel Meurois lo abbiano già sentito perché spesso viene proposto e a Torino l’anno scorso lo abbiamo cantato tutti insieme.
Comunque fatto sta che tornata a casa, mi ritrovo inevitabilmente una mattina a canticchiare storpiando le parole francesi che non capisco, ma con tanta leggerezza in cuore, forse perché è festa e sono in vacanza, forse perché ho dormito bene, chissà perché, non so …. ma canticchio, sfaccendando di qui e di là,… quasi automaticamente ripeto le poche parole che ricordo “scendete, scendete… luci del cielo, scendete, scendete luci d’amore, scendete scendete …. Ecc. ecc.“
E poi ecco, dopo un po’ mi ritrovo paralizzata davanti alla finestra, … sul terrazzo sono arrivate ben cinque tortore, e mi guardano e stanno lì …
Sono impietrita dallo stupore, non è mai accaduto prima, ogni tanto qualche uccello arriva, ma vola via al primo movimento, soprattutto se ci sono in giro le mie gatte. Mai così tante, tutte insieme, e continuano a guardarmi, gironzolano un po’ e mi riguardano interrogative… o forse sorridenti (se le tortore possono sorridere)
Giuro che non ho messo briciole di pane sul tetto … sono arrivate da sole, e stanno lì, non ho la forza di muovermi per paura che si allontanino… (e così non ho foto che testimonino l’accaduto).
Non riesco a capire, perché sono arrivate così in tante? Cosa succede?
Poi piano piano un’idea si fa strada, e metto insieme qualche tassello …
Chissà forse quel chiedere ripetutamente agli angeli di scendere cantando stonata ha fatto si che mandassero degli inviati (probabilmente per farmi smettere) o forse sono state mandate per farmi capire che lassù qualcuno mi ascolta e che sono più presenti di quanto posso pensare.
E poi mi viene in mente che questa canzone è ispirata proprio al libro di Daniel Meurois che definisce S. Francesco come “l’uomo che parlava agli uccelli”, forse è per questo che questa canzone li ha attirati, hanno riconosciuto il linguaggio.
Comunque mi sono commossa, amo molto le tortore, le considero la versione in meglio dei piccioni e la versione povera delle colombe…(mi sembrano una via di mezzo più alla mia portata).
E allora mi rendo anche conto di un’altra cosa, questa canzone è proprio un’invocazione vera, una richiesta precisa di compagnia e di benedizione, (in effetti comincia proprio chiedendo agli Arcangeli di benedire il luogo).. insomma è proprio come una preghiera. E funziona!!!
Già, ma la mia testa bacata ha voluto verificare, qualche giorno dopo ho riprovato a canticchiare, sbirciando sul terrazzo ogni tanto, ma la malafede di fondo ha cambiato l’energia perché non ho visto nessuno svolazzare. Peccato !
Ne ho dedotto che ingredienti indispensabile per la buona riuscita dell’esperimento sono la spontaneità e sincerità d’animo che il giorno della verifica ovviamente non erano proprio al massimo livello.
Però non demordo, e ho scritto tutta questa pappardella proprio per invitarvi a provare, sono curiosa di vedere l’effetto che fa ad altri.
Ma che bisogno c’è di una verifica? Ovviamente non è tanto il fatto di riempirsi il balcone di uccelli, (in quel caso è meglio evitare di stendere biancheria pulita). Più che altro è stata per me la prova istantanea e molto concreta di come una richiesta venga ascoltata, almeno in certe condizioni. In effetti ce l’avevano già detto: “Chiedete e vi sarà dato”.
In quel momento è stato chiarissimo che la natura, o chi per essa, mi ascolta, è attenta a ciò che esce dalla mia bocca, e risponde di conseguenza. Mi è sembrato, per la prima volta nella mia vita, di sperimentare fisicamente la potenza di una formula magica che funziona. Forse sarò fuori di testa ma è così che ho vissuto quel momento.
E allora ve l’ho raccontato, così se vi va sperimentate, oppure no, ma vi consiglio di fare attenzione a quello che cantate!!!
Ovviamente grazie di cuore a Michel Garnier per la meraviglia che ha saputo comporre!!! (e a tutti quelli che hanno cantato e suonato con lui)
p.s. per ora la versione intera del concerto su CD non è ancora pronta, probabilmente per fine febbraio o inizio marzo dovrebbe uscire il DVD del concerto di Parigi, per adesso esiste solo il singolo. Chi fosse interessato ad acquistare il CD, lo può trovare insieme agli oli di Kaloue-Pascale Lecoutre, oppure ordinarlo direttamente a lei mail: info@lessenza.eu
per chi volesse allego il testo della canzone in italiano (scusate la mia traduzione maccheronica, fatta cercando di interpretare le parole cantate)
testo italiano inno agli uccelli
per ascoltare il brano potete cliccare qui ….
https://www.editions-en-conscience.com/fr/musique-mythique/46-cd-l-hymne-aux-oiseaux.html
Grazie Cecilia del tuo racconto così fresco ed emozionante… hai reso perfettamente la scena e il tuo stato d’animo… ho sentito le note della canzone e immaginato tutto: a questo punto mi piacerebbe tanto vedere anch’io lo spettacolo! Ho il libro “Francesco, l’uomo che cantava agli uccelli” che mi aspetta sul comodino, ma non l’ho ancora letto, solo comprato come naturale seguito di “Akenathon, il folle di Dio” che ho amato tantissimo. Ciao
Monica
grazie Monica, sono contenta che le mie parole siano riuscite a rendere quello che ho provato quel giorno, era quello che volevo trasmettere.
Spero che riescano ad organizzare il concerto di Assisi, sarebbe davvero emozionate riviverlo lì.
Ma ho un’idea, forse si potrebbe chiedere alle tortore di occuparsene!!!
grazie ancora
Si, Ceci e’ proprio Magica questa preghiera.
Per chi non vuole aspettare il concerto ad Assisi che sara grandioso e che richiedera un po di tempo, ci sara un altro concerto alla “Basilique St.Maximin-la-Sainte Baume “(provenza) a giugno.
Un occasione anche per andare alla Sainte Baume !
Pakoune mi ha annunciato questa bella notizia ieri e prossimamente mi trasmettera la data del concerto che vera comunicata sul sito delle terapie.
Se avete bisogno di info ci sono. 0041 79 478 64 67 – info@lessenza.eu
Un abbraccio a tutti.
Kaloue
Grazie Cecilia della tua simpatica condivisione!
Mi è stato donato il cd da una bella angioletta essena e appena sono arrivata a casa l’ho ascoltato: la vibrazione delle parole, della musica entrano subito nel cuore. E’ perfetto per la sacra danza, ti accompagna a volteggiare nel cielo, puoi fare un duetto con una tortora…diventare tortora…aprirsi al sole, accarezzare la luna…nella gratitudine, nella gioia.
Va anche bene da canticchiare sotto la doccia!
Un grande abbraccio!
Raja