LE VIOLE DEL PENSIERO E LA FESTA DI OGNISSANTI

Nel 2007 la nostra Rita B. scrisse un bell’articolo sulle origini di Halloween, regalandoci la ricetta de ” La torta di Jack O’Lantern” a base di zucca

 E’ noto ormai come la festa di Ognissanti abbia le sue origini nella cultura Celtica e contadina.

Un proverbio popolare ricorda infatti che “Chi semina in ottobre miete in giugno” così come un altro detto consiglia che “Per l’Ognissanti siano i grani seminati e i frutti rincasati“.

Il ritorno dei morti sulla terra appartiene al ciclo della Vita – Morte – Vita che ha caratterizzato le culture tradizionali sin dai primordi dell’umanità e sanciva, in questo periodo dell’anno, la possibilità di mantenere l’allineamento con le forze cosmiche che, naturalmente, spingono ogni linfa vitale verso il basso mentre la terra gela ed entra nella morte apparente.

I mesi che seguiranno saranno mesi dominati dal buio, dal freddo, dalla scarsità di alimenti e cacciagione.

Garantirsi il favore delle forze cosmiche era necessario, dunque, per la sopravvivenza della comunità. E ciò poteva essere fatto solo se chi abita dentro la terra – nel luogo infero (che sta sotto) – ovvero i morti, fosse in armonia ed in accordo col mondo dei vivi.

Samain (la festa celtica) è la porta tra tempo e spazio che ci consente di comunicare – ancora e di nuovo ogni anno – con loro.”

Lo sciamanesimo e le costellazioni famigliari, di moda oggi, ci ricordano come il legame con i nostri antenati sia molto importante. Ritrovare un’armonia con loro significa vivere con maggiore pace il nostro quotidiano.

Ho scoperto recentemente un altro fiore, oltre al crisantemo, legato alla festa di Ognissanti: la viola del pensiero.

Le viole del pensiero sono fiori che non temono il freddo e quindi è possibile porle a dimora anche quando c’è minaccia di freddo e gelo: solitamente le basse temperature favoriscono la germinazione dei semi e fioriture abbondanti.

I nostri amici francesi e quanti come loro ne erano già a conoscenza, mi perdonino per la mia ignoranza. Per quanti invece come me non ne hanno conoscenza lascio qui di seguito un articolo che parla del legame del fiore con la festa.

Nella Francia dell’est, durante tutto l’inverno un fiore, la viola del pensiero o viola tricolor, orna questo giardino (il cimitero ndr.).
Si dice che assomiglia a una testa di morto; in alsaziano, la drifalttiskatle, “piccola patena della Trinità”o”fiore dei morti”, viene trapiantata prima delle feste di Ognissanti e fiorisce tutto l’inverno. (…)

D’inverno, nei giardini di campagna le viole del pensiero sono una presenza costante. Esse non rappresentano soltanto un messaggio rivolto dai vivi ai morti, come sottintende la parola stessa, ma simbolizzano gli spiriti dei defunti Invisibili che circolano da novembre a maggio e animano le feste di questa parte dell’anno dedicata ai morti.

Il “fiore dei Morti” è la loro materializzazione nel giardino consacrato agli Invisibili, così come la fava rappresentava i morti nella tradizione romana. Le viole sono, del resto, dette anche menschengsichtle nel Kochersberg, cioè “piccoli volti umani”, o ancora stiefmütterchen, “seconda madre”, in relazione a queste rappresentazioni. (…)
In questo luogo (il cimitero ndr.), gli spiriti dei morti godono del riposo, mentre le loro energie fisiche si trasmutano negli elementi costitutivi, terra, acqua, aria e fuoco, prendendo vita sotto forma vegetale.

D’inverno la viola è il supporto vegetale prescelto dagli Invisibili per manifestarsi al cimitero. D’estate, la forza degli invisibili è diffusa in tutta la natura, sottoforma dei raccolti necessari ai vivi. (…) I raccolti della bella stagione e le tombe coperte di viole in inverno sono i due aspetti complementari del dono e del contraccambio, necessari alla vita.

Seminare viole costituisce il dono del mondo dei vivi a quello dei morti, grazie alle feste dei morti di novembre; i frutti della terra sono i doni ricambiati, provenienti dal mondo dei morti, che garantiscono prosperità e sopravvivenza.

(…) I caoli e i bulbi sono, durante l’inverno, le materializzazioni degli Invisibili nell’orto, il giardino dei vivi. Nella medesima stagione, le viole del pensiero sono la manifestazione dello Spirito vegetale dei morti nel cimitero, giardino degli Invisibili.
Maggio e novembre corrispondono ai momenti dell’anno in cui vengono festeggiate le forze degli Invisibili; il ciclo di novembre li festeggia come morti, il ciclo di maggio come forze rinascenti. La pulizia delle tombe per Pasqua rappresenta un antico rito, corollario di quello di novembre, dato che maggio e novembre assommano tutti i riti di purificazione prima dei cambi di stagione, di ciclo di vita e di forma

tratto da La terra delle donne e le sue magie
di Joceline Bonnet

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Una risposta a LE VIOLE DEL PENSIERO E LA FESTA DI OGNISSANTI

  1. Rita scrive:

    Adoro le viole e questo aspetto non lo conoscevo. Grazie Joceline. E’ bello scoprire sempre cose nuove. un abbraccio e Buon ” Ognissanti!”

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