Goetheanum

Il 20 settembre 1913 a Dornach, in Svizzera, Rudolf Steiner ha posato le pietre di fondazione di questa sua creazione: il Goetheanum, cuore della Scienza dello Spirito che conosciamo meglio come Antroposofia, Euritmia, agricoltura Biodinamica..Da molti anni, l’intuizione chiaroveggente di Rudolf Steiner ha arricchito la mia vita e ha lasciato a tutti noi dei doni ancora troppo poco conosciuti per l’ampia visione animica e futuristica. Rendergli testimonianza in questo centenario è un modo di ricordare e di risentire quello che risuona ancora in noi.
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Questo luogo, il Goetheanum, in origine chiamato Johannesbau, l’edificio di Giovanni, (forse risuona in relazione al riconoscimento della Besant e di altri membri della società Teosofica di Steiner come reincarnazione di Giovanni Battista, ma è solo un’ipotesi), fu costruito interamente in legno e distrutto da un incendio nel dicembre 1922 e poi ricostruito sempre su progetto di Steiner che lo progettò in creta, per realizzarlo in cemento armato.

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La foto sopra è il primo Goetheanum con il team dei collaboratori nella realizzazione.

La foto sotto è il Goetheanum così come l’ho incontrato in questi giorni..

 

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Quando sono tornata in questo luogo all’inizio di agosto, dopo 20 anni, ho sentito da subito lo spazio-tempo modificarsi e un senso profondo di serenità e di pace che hanno cambiato completamente la percezione e il respiro. Il silenzio e la quiete davano morbidezza all’aria calda e la luce intensa del sole colorava il cielo di un azzurro intenso, la densità dell’aria era palpabile ma stranamente regalava un senso di euforica leggerezza, un senso di statico movimento..l’incontro fisico e dello spazio intorno della dualità unita, alchemicamente UNO.

Incredibile avere il confronto e la conferma dei miei 2 figli adolescenti ed è stato come un dono vivere in questa realtà l’intera giornata, come un sogno reale ma che parlava di futuro.
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Questa foto sopra è la biblioteca, mentre qui sotto una foto d’interno

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Non vi nascondo che mi piacerebbe tornarci presto magari in gruppo..

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Una risposta a Goetheanum

  1. Simone S scrive:

    Stupendo

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