Voglio qui’ scrivere alcune considerazioni sul patrimonio archeologico “megalitico” della Sardegna, lo faccio semplicemente come un turista che ha fatto un giro in questi posti, ne ha sentito l’energia ed e’ rimasto affascinato. Quindi senza nessuna pretesa di nessun tipo. Sono anche frutto sia del viaggio appena fatto con Ilaria, sia delle discussioni avute con il mio amico Jaspal, anche lui cultore del magalitico Sardo. Le informazioni che riportero’ di seguito vengono dal sito web www.datiopen.it . In questo sito sono catalogati, con relative coordinate geografiche (latitudine e longitudine) ben 7718 siti di vario tipo. Sicuramente non sono tutti ma sono abbastanza per cercare di capire se ci sono regolarita’ geografiche di qualche tipo, o invece se si ha una distribuzione totalmente piatta sulla Sardegna.
Il primo commento e’ l’enorme quantita’ di siti “megalitici”, che praticamente ricoprono l’intera superfice sarda, questo pone a mio avviso un problema interpretativo sull’uso che i popoli di quel periodo facevano di queste strutture che normalmente non sono di facile costruzione, supponendo una modalita’ “normale”. Adesso riporto la distribuzione dei siti per provincia
La stragrande maggioranza sono nelle provincie di Sassari-Oristano, sono 3795 ossia poco meno della meta’. Adesso riporto una mappa densita’.
Da cui si evince una concentrazione preferibilmente nella parte centro-nord-ovest della Sardegna. Adesso distribuzione per tipologia:
Ossia dei 7718 siti censiti circa il 78% e’ formato da Nuragi piu’ o meno ben conservati. A mio avviso questo indica che i Nuragi avevano una funzione totalmente differente da
quella degli altri siti e che probabilmente non erano luoghi di “cura” o “esperenziali”, sebbene in alcuni di essi c’e’ un’energia estremamente forte e di vario tipo.
Vediamo ora le distribuzioni a seconda della tipologia:
NURAGI
Da notare come Nuragi, Domus De Janas e Dolmen sono nella parte Nord-ovest, Tombe Giganti e Menhir nel centro, Villaggi e Culto acqua a Sud mentre altro e’ sia a sud che a Nord. Mentre l’associazione Villaggi e Culto acqua e’ comprensibile, il resto non e’ di chiara interpretazione.
Adesso voglio riportare alcune considerazioni sull’altare di Santo Stefano, il posto che fino ad ora mi ha affascinato di piu’. Si trova a Nord ed’ e’ classificato con “altri Siti”
Nel web ci sono molte foto ma a livello interpretativo e’ ancora tutto da decifrare. Giusto un paio di foto
Vi sono rappresentate tutta una tipologia di incisione geometriche: quadrati, triangoli, cerchi. Puo’ essere la spiegazione di un percorso iniziatico, che il pellegrino doveva compiere per accedere a stati di coscienza piu’elevati, magari ogni figura geometrica corrispondeva a una ben determinata tipologia di struttura megalita. Una specie di codice che indicava un percorso ben preciso. Ma perche’ strutture incavate, per offerte?
Finisco con una associazione che il mio amico Jaspal mi ha indicato. I tre quadrati del masso nella foto appena sotto con la posizione delle tre maggiori piramide egiziane. Nel senso che se si unisce con un segmento i centri dei quadrati c’e’ un piccolo angolo di tilting tra i primi due rispetto al terzo.
In santo Stefano abbiamo circa 5 gradi, mentre nelle piramide abbiamo circa 6 gradi, considerando l’approssimazione con cui abbiamo misurato tali quantita’ si puo’ dire che i due angoli sono quanto meno simili. L’allineamento con Orione delle piramidi e’ stato messo in discussione, mentre sembra che sia meglio allineato con le stelle del Cigno
In particolare con ε, γ e δ . Insomma e’ tutto da scoprire!
Grazie! Sarà il nostro prossimo viaggio e faremo tesoro di queste info.
Scusate, piccola correzione. Il plurale di nuraghe è NURAGHI. Ciao, a presto